L’eredità di Lucio Dalla

E’ scontato? Banale? Parlare di una persona, prima che un artista, Lucio Dalla. Noi che in radio spesso troviamo l’aggancio giusto, solo come pretesto per passare un suo brano, crediamo che scontato non è!

Un nome legato più alla sua poesia che al suo personaggio. Si perché i cosiddetti “grandi nomi” lo diventano tali con il tempo, quando il tempo è maturo per comprendere a pieno certe sfumature poetico musicali. E il tempo è galantuomo, perché ci lascia, nel caso della musica, la possibilità di cogliere certe essenze che, magari, semplicemente, non avevamo tempo per coglierle…. oppure, ancora “non era tempo”.

Un’artista senza tempo, Lucio Dalla, con canzoni che oggi ascoltiamo e riascoltiamo. Dalle più immediate, come “Attenti al lupo” (che tra l’altro è un brano scritto da Ron e “regalato” a Lucio), o l’eterna “L’anno che verrà” (mai canzone è più azzeccata al periodo pandemico trascorso (siamo sicuri che sia passato?) [… si esce poco la sera, compreso quando è festa…]

Un Lucio capace di raccontare l’amore , come in “Anna e Marco”

“Ma dimmi tu dove sarà
Dov’è la strada per le stelle
Mentre ballano si guardano e si scambiano la pelle
E cominciano a volare”

Lucio capace di raccontare storie vere, come in “Nuvolari”

Lucio, capace di farci sognare come in “Tu non mi basti mai” o di farci sorridere ridicolizzando alcune “debolezze” umane, come in “Disperato Erotico Stomp”

Lucio Dalla una continua ri-scoperta del suo sound, della sua metrica, del suo “essere”

Lucio, che in eredità, ci ha lasciato i suoi pensieri e le sue emozioni.

Tante le menzioni e i tributi a dieci anni dalla sua scomparsa. Vogliamo citare “Lucio Dalla. Immagini e racconti di una vita profonda come il mare” il libro di Massimo Poggini, edito da Rizzoli. Il libro che mancava sul grande Lucio, scritto da chi si è già dimostrato maestro nel raccontare la vita di grandi artisti.

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